Casa della Sinistra-Terzo Municipio
Crediamo che l’appuntamento di oggi sia importante come avvio di un percorso ancora tutto da costruire assolutamente necessario. Dietro il documento che qui viene presentato come Fds c’è un grande sforzo che tutte e tutti noi dobbiamo apprezzare, impegnandoci d’ora in avanti ad arricchirlo dal punto di vista dei contenuti, ma anche per far in modo che questo cammino coinvolga per qualità e quantità tante altre soggettività della sinistra politica e sociale che come noi vogliono una alternativa per Roma.
La nostra esperienza di costruzione della Casa della Sinistra nel Terzo Municipio nasce avendo come orizzonte l’unità e, insieme, la necessità di una rifondazione della sinistra che sia forte ed egemone, cioè in grado di essere un punto di riferimento capace di porsi l’obiettivo del cambiamento dello stato di cose presenti nella nostra città e nel nostro Paese.
A San Lorenzo, come molti di voi sanno, Via degli Ausoni 49 rappresentava la sede politica di Rifondazione comunista sul territorio, oggi è invece diventata uno spazio autogestito da diversi soggetti politici, sociali e culturali che non solo condividono uno spazio fisico, ma stanno tentando di avviare un percorso di riflessioni, proposte e iniziative comuni. Di fatto possiamo dire che stiamo provando a fare la Federazione della Sinistra per davvero, nel senso di praticare nell’azione quotidiana l’unità e non solo facendo dichiarazioni di intenti. Questo perché siamo convinti che ogni singola forza politica oggi in campo sia insufficiente e inadeguata a rilanciare un progetto di alternativa al neoliberismo.
E’ proprio a partire da questa nostra piccola e grande esperienza che abbiamo letto con attenzione i materiali prodotti per “Roma bene comune” ritenendoli un ottimo punto di partenza, un necessario avvio del confronto che esplicita un bisogno vero e urgente: quello di reagire al degrado sociale e culturale della nostra città, sempre più preda della voracità degli eterni poteri speculativi, della politica clientelare di chi la governa, dell’arroganza di una destra che si sente al di sopra e al di fuori delle regole. E’ in questo contesto che stiamo assistendo alla restrizione degli spazi di socialità, alla sottrazione di servizi pubblici e sociali, alla gestione familistica del bene comune. Per questo è urgente riprendere la parola ed è urgente farlo per costruire un’alternativa credibile per Roma.
Condividiamo, quindi, lo spirito della proposta e il non voler tornare a un passato che per molti versi ha aperto la strada a questo terribile presente che stiamo vivendo. E da questo punto di vista è forte la lezione che ci giunge dalle parole che ha detto in questa assemblea don Sardelli così come sono importanti le riflessioni che qui ha fatto il segretario cittadino del Pd. Si tratta quindi di sperimentare nuove strade di partecipazione diffusa e consapevole, di gestione trasparente del bene comune, di ripensare la città come una comunità formata dalle comunità di quartieri e territori, con l’esigenza forte di costruire una Roma non dominata dagli imperativi della crescita economica e del consumo di suolo ma di una città dell’inclusione, della giustizia sociale, della solidarietà.
Concordiamo con quanto affermato dal portavoce della Federazione della Sinistra: abbiamo in mente un’alterativa per Roma e non un’alternanza, con la consapevolezza che l’alternativa non si costruisce attraverso il solo mutamento dello schieramento governativo ma con il coinvolgimento, il protagonismo, la partecipazione, l’adesione convinta delle mille lotte e conflitti che agitano la nostra città.
Proprio per questo, nella discussione sulle elezioni amministrative del 2013, crediamo che la Federazione della Sinistra debba essere capace di farsi promotrice di uno schieramento largo, senza preclusioni pregiudiziali, ma con la capacità di sfidare le altre forze politiche sui contenuti, sulle proposte programmatiche, a partire da un’idea altra e alta della città. Per essere chiari: che l’alleanza scaturisca da una proficua discussione su una piattaforma programmatica comune.
Naturalmente, il primo passaggio per immaginare un’alternativa per Roma passa per la sua liberazione dalla destra che la governa. Per raggiungere questo traguardo occorre costruire un fronte unitario che ponga le basi della sconfitta delle destre e, allo stesso tempo, getti le basi per una sinistra unita, plurale e autonoma in grado di costruire le condizioni programmatiche per l’alternativa. Entrambi questi obiettivi, per noi cruciali, devono essere riempiti di idee, proposte e contributi di tutte e tutti coloro che agitano il conflitto nella città. E questo deve avvenire in forma partecipata e trasparente accettando anche la sfida delle forze più moderate del centrosinistra con la convinzione di saper coinvolgere e portare al successo la parte migliore di questa città, le migliaia di compagne e compagni, di cittadine e cittadini che non hanno rinunciato a tornare ad essere protagonisti del loro futuro.